Il pesce 3. Il pesce fritto
La cottura del pesce II.
Il pesce fritto
Quali Pesci:
Gamberi e calamari, alici, triglie, merluzzetti, moletti, sogliolette, zanchette, latterini, sugarelli, piccoli saraghi, razze, totani
A preparare il pesce fritto si adattano i pesci di piccola dimensione, i pesci piatti di fino ad uno spessore di 3 cm, o filetti e trance di modesto spessore.
Le regole per friggere
La preparazione del pesce. Va pulito e lavato come il solito, asciugato e poi immerso nel latte o nella
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birra (ma non è obbligatorio), quindi scolato e infarinato leggermente: eventualmente scuotetelo per eliminare la farina in eccesso. Il pesce può anche essere immerso nell’uovo sbattuto e poi nel pangrattato, oppure immerso in una pastella (per la preparazione della pastella vedi a fondo pagina). I grassi da usare. Olio d’oliva per i pesci di mare, burro o anche strutto per quelli di acqua dolce. Ma non è una regola: diciamo che in teoria sono questi i parametri, ma anche un pesce d’acqua dolce può essere cotto in olio, purché di sapore leggero, come un ligure o del Garda. Il recipiente. Deve avere bordi alti, perché per friggere è necessario un forte quantitativo d’olio: i pesci, infatti, vi devono essere totalmente immersi. Meglio ancora una pentola dotata di cestello estraibile o una friggitrice elettrica.
Tecnica
Il pesce deve restare immerso nell’olio solo il tempo necessario per cuocere internamente ed esternamente. È quindi preferibile friggere contemporaneamente soltanto pesci che hanno la stessa misura. Inoltre immergete solo piccole quantità alla volta per evitare che la temperatura scenda troppo in fretta.
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Il grado di calore dell’olio. Dipende dalla grossezza del pesce da friggere: maggiore se il pesce è piccolo, meno forte se il pesce è di media misura. Se volete cuocere solo pesci piccolissimi l’olio dovrà essere caldissimo. Per verificare la temperatura. Immergete nell’olio un pezzetto di pane fresco: se diventerà dorato in un minuto circa, l’olio è sui 165-170°, se diventerà dorato marroncino in 40 secondi, la temperatura è di 180° circa, se scurisce in 10 secondi vuol dire che avete toccato o superato la soglia dei 190°.
I tempi di cottura
4-5 minuti al massimo. Poi il pesce va scolato, posto su carta assorbente da cucina e salato.
Consigli
Se non portate subito a tavola il pesce fritto, ponetelo davanti alla bocca del forno acceso. Non copritelo mai con un coperchio o con carta alluminio perché si crea vapore che, scendendo sul pesce, lo inumidisce facendogli perdere la croccantezza. Per ottenere un fritto più croccante, potete portare il pesce a metà cottura, sgocciolarlo e tenerlo in attesa per poi tuffarlo per pochi secondi l’olio bollente al momento di servirlo.
La pastella per fritti
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I pesci sono ancora più gustosi e croccanti se fritti dopo essere stati immersi in una pastella. Dosi per 600 g di pesciolini o filetti. Versate 125 g di farina in una ciotola e con un cucchiaio spingetela contro le pareti del recipiente in modo da fare un vuoto al centro, dove verserete un cucchiaio e mezzo di olio d’oliva, due tuorli, un pizzico di sale, e due cucchiai di birra chiara. Mescolate per incorporare la farina e, poca alla volta, aggiungete altra birra (in tutto 200 ml). Poi coprite la ciotola e lasciate riposare in un luogo tiepido per 2 ore circa. Va lasciata riposare perché la birra svolge la funzione del lievito e deve fermentare. Al momento di usare la pastella, montate a neve soda un albume e amalgamatevelo con delicatezza, mescolando dal basso verso l’alto per non smontarlo.
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